La musica, all’origine della civiltà, nacque recando in sé una forte portata metafisica, capace di trasferire l’ascoltatore dal momento e dal luogo fisico in cui si trova, verso altro tempo e altro spazio; ebbene, tale incantesimo, ancora una volta, si è replicato con la rappresentazione della celebre opera di Gioacchino Rossini Il Barbiere di Siviglia, organizzata dal Rotary Club Abbiategrasso, patrocinata dal Comune di Abbiategrasso e con la regia di Victor Garcia Sierra. Sì, perché chi ha assistito con gli occhi, le orecchie e il cuore all’evento andato in scena presso il suggestivo auditorium dell’Annunciata venerdì 30 settembre, non era più nella pianura lombarda, ma lontano, verso occidente, sotto il sole andaluso della città di Siviglia, immerso tra gli intrighi, gli equivoci e gli amori abilmente intrecciati e narrati dagli eleganti versi di Cesare Sterbini, sopra il mirabile tessuto musicale composto dall’operista di Pesaro. Dopo l’introduzione del Presidente del Rotary Club Abbiategrasso, il Dottor Gianfranco Ticozzelli, ecco che lo spettacolo inizia, con le prime note dell’Overture suonate dalla straordinaria Italian Accademy Orchestra, diretta dal maestro Roberto Gianola, che subito proiettano l’ascoltatore nell’incanto di una nuova atmosfera, atmosfera che prosegue e si intensifica sempre più grazie all’intrecciarsi della trama con la musica e l’ingresso degli abilissimi interpreti, accompagnati dalle splendide voci del Coro Lirico Calauce; e così, ecco che, attraverso l’umana e artistica opera del corpo e della parola, un grande spettacolo prende vita, con le belle scenografie di Grandi Spettacoli e con Figaro impersonato da Gabriele Nani, il Conte d’Almaviva da Filippo P. Castiglioni, Don Bartolo da Marco Sportelli, Don Basilio da Victor G. Serra, Rosina da Hiroko Morita, Berta da Moonjin Kim. L’esperienza vissuta all’interno del teatro, sin dal mondo greco, è educazione dell’anima al bello e sua elevazione, riflessione universalizzata sull’umano destino calato nel quotidiano e nella drammaticità dei suoi eterni dilemmi, ma soprattutto è anche strumento di aggregazione e di intensificazione dello spirito di comunità, quella medesima comunità che per veramente funzionare deve essere esattamente come un’orchestra, accordata e armonizzata, capace, dunque, di “ascoltare il proprio vicino”, per parafrasare le parole di Ezio Bosso, grande direttore d’orchestra recentemente scomparso. Ed ecco che al valore artistico si aggiunge il valore civico e comunitario, arricchito dal fatto che i proventi raccolti da questa rappresentazione, voluta e organizzata dal Rotary Club Abbiategrasso, verranno devoluti alla realizzazione di uno spazio culturale e didattico dedicato ai giovani e alla storia della nostra città.